27 Luglio 2024

Apicultura

Nell’anno 2015 l’Associazione “DA.PA.DU. ABRUZZO” inoltrò alla Cooperazione Svizzera in Burundi un progetto di apicultura da realizzare presso il centro rurale di Kiyenzi, avente la finalità di formare il personale del luogo per il miglioramento delle tecniche di apicultura. Difatti numerosi contadini praticano l’attività apicola. Tuttavia tale attività presenta grosse difficoltà, sia nell’allevamento delle api, sia nell’estrazione del miele, in quanto le tecniche usate non sono idonee. Ciò dipende principalmente dal fatto che le arnie sono state costruite senza tener conto delle esigenze delle api essendo, il tipo africano, di dimensioni più piccole. Le arnie, quindi, dovrebbero essere dimensionate con telai più piccoli e conseguentemente le celle e le distanze interfavo più appropriate. Infatti le api non hanno costruito i favi scegliendo lo spazio dettato dai telai inseriti nell’arnia e pertanto l’estrazione di essi per la raccolta del miele avviene danneggiando sia le larve, sia la qualità del miele, oltre che aumentare l’aggressività delle api che non vedono nell’apicultore un amico, ma un distruttore. Il progetto prevedeva la formazione di venti persone appartenenti alla cooperativa agricola Kinyereeza di Kiyenzi, sorta con l’aiuto ed il sostegno dell’Associazione DAPADU ABRUZZO. Prevedeva inoltre che i kit completi per la produzione e lo stoccaggio del miele, usati per la formazione, unitamente alle arnie, venissero donati alle persone più indigenti al fine di favorire loro un ritorno economico supplementare. Tale progetto è stato approvato dalla Cooperazione Svizzera che ha stanziato una somma di € 20.154,00. Il corso di addestramento è avvenuto nel periodo tra febbraio e aprile del 2016 per un costo complessivo di € 42.947,75 di cui € 22.793.75 a carico dell’Associazione “DA.PA.DU. ABRUZZO”. Esso è stato tenuto dai coniugi Marone, titolari di un’azienda di apicultura in Italia. Il progetto si è rivelato di grande utilità, soprattutto per le persone più povere che non dispongono di terreni sufficienti al sostentamento della prole. Inoltre si riscontra un positivo effetto indotto dovuto alla piantumazione di alberi fruttiferi e coltivazione di erbe foraggere per una migliore qualità del miele, che comunque garantiscono una protezione del territorio, fortemente interessato dal dissesto idrogeologico.
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